Dichiarazione d'intenti

Questo blog non nasce per diventare un'accozzaglia di sfoghi giovanili, delusioni amorose e consigli musicali. Vorrei che, nel mare di informazioni che circolano in internet, questo piccolo spazio possa costituire uno scoglio cui aggrapparsi per non affogare in notizie incontrollate e incontrollabili. Chiunque potrà esprimere la propria opinione, non è mia intenzione creare un blog di partito, qualunque esso sia. Certo ho le mie idee, e non ho la pretesa di nasconderle per rincorrere il miraggio dell'obiettività. Sarò il più possibile onesta, precisa, dettagliata e disponibile al confronto. Chiedo altrettanto a chi vorrà contribuire alla crescita di questo blog.

martedì 3 giugno 2008

Vademecum amministrative

I candidati

Fra due settimane a Messina si terranno le elezioni amministrative. Il 15 e 16 Giugno, infatti, la città sarà chiamata a eleggere il Sindaco e il Presidente della Provincia.
Per chi segue un pò la politica messinese la maggior parte dei personaggi scesi in campo per giocare la partita non è nuova.
Ma andiamo con ordine.
Le urne messinesi non si sarebbero dovute riaprire prima del 2010, ma il ricorso del Nuovo Psi al Tar per l'esclusione della lista di De Michelis dalla competizione elettorale del 2005 ha anticipato i tempi.
Adesso a candidarsi sono volti vecchi e nuovi della scena politica messinese: Giuseppe Buzzanca e Francantonio Genovese (entrambi ex-sindaci), Fabio D'Amore, Saro Visicaro, Ansaldo Patti e Filippo Clementi per le comunali; Paolo Siracusano e Nanni Ricevuto per le provinciali.
La novità, anche rispetto alle ultime elezioni su scala nazionale, sta non tanto nelle facce dei candidati, quanto nelle coalizioni che li presentano.
I concorrenti alla carica di Primo Cittadino, infatti, non fanno riferimento ai soli PD e PdL. Oltre ai veterani Buzzanca e Genovese (rispettivamente candidati da PdL e UdC e da PD, IdV, Verdi e Sd), la disgregazione della coalizione di sinistra ha prodotto altri due candidati (Saro Visicaro della lista "Alternativa in movimento" e Ansaldo Patti sostenuto da Prc e Pdci), ai quali si aggiungono Filippo Clementi di Forza Nuova e Fabio D'Amore di Risorgimento Messinese.

I programmi

Centrale nella campagna elettorale di Francantonio Genovese è la difesa dall'accusa, già preventivata, di aver dato dimostrazione di non essere all'altezza del governo della città. L'ex-sindaco ha infatti posto l'accento sui gravi dissesti finanziari cui ha dovuto fa fronte nel suo passato incarico in soli 21 mesi. Il candidato del PD ha inoltre dichiarato che il programma sarà "incentrato su alcune, precise, priorità (non più di dieci)" in paticolare riguardo "casa, qualità della vita, disegno urbano, grandi eventi, sicurezza". Ad esempio verrà proposto "un ticket sull’attraversamento dello Stretto di Messina che consenta la realizzazione di opere pubbliche senza alcun onere per i cittadini messinesi".
Mentre Fabio D'Amore si scaglia contro l'imposizione nell'agenda politica dell'argomento ponte, a suo dire volta a "distogliere l'attenzione dalle responsabilità di 14 anni di malgoverno" poiché "a fronte della decisone del Governo nazionale di procedere alla grande opera si dovrà inevitabilmente accettare l'iniziativa", mentre sarebbe più profiquo battersi per la realizzazione di tutte le opere ad esso collegate, Giuseppe Buzzanca dichiara che "Non c’è bisogno del referendum, i messinesi hanno già votato scegliendo due governi che hanno il Ponte tra le priorità. E poi ricordiamo che il referendum lo può eventualmente attuare solo la Provincia". Netto, invece, il rifiuto di Ansaldo Patti, che ha definito l'opera "un ecomostro", pergiunta inutile.
Voce fuori dal coro, Saro Visicaro continua a portare avanti le lotte di sempre: trasparenza, partecipazione attiva della cittadinanza nelle decisioni, avvio della raccolta differenziata. Riguardo al ponte la sua posizione è chiara: "l'attuale progetto del ponte a campata unica è insostenibile e inconciliabile economicamente. L’opposizione a questo progetto quindi è più che necessaria. L’amministrazione dovrà piuttosto condurre una capillare campagna d’informazione sulla inconsistenza dell’attuale ipotesi progettuale e su nuove possibili eventuali soluzioni innovative".

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